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L’importanza dell’osteopatia e i traumi sull’osso sacro

Spesso se si ricorre all’Osteopata chi ne trae giovamento è il paziente, che non deve incorrere in operazioni chirurgiche o in cure farmacologiche che non danno la risoluzione del problema. Quante presunte ernie discali sono state operate e sono tornate, hanno fatto le recidive si dice in gergo, dopo pochi mesi? Quante protrusioni discali sono state scambiate per ernie ed operate come tali senza risolvere il problema.

Quante ernie iatali sono state operate, quando con una o due sedute di Osteopatia vengono, spesso, facilmente normalizzate. Quante scoliosi e atteggiamenti scoliotici sono stati normalizzati con l’apporto dell’Osteopatia? Certo non sono il primo né l’ultimo Osteopata che racconta queste cose. A molti bambini oggi vengono consigliati busti per una colonna in scoliosi o in procinto di arrivarci; voi pensate che sia simpatico portare un busto di questo tipo, specialmente per le bambine in età adolescenziale? Quale trauma vivranno a causa di questo presidio “freddo” e amorfo? Per questi bambini sarà un trauma che si porteranno avanti per tutta la vita.

Non si potrebbe pensare di trovare una soluzione indolore e antitraumatica?
Se la classe medica avesse davvero a cuore la risoluzione di qualsiasi problema dell’essere umano, forse anche il paziente acquisterebbe più fiducia e otterrebbe la risoluzione dei propri problemi in modi più calzanti alle necessità obiettive e non a quelle ipotetiche o virtuali.

Tornando all’Osso Sacro ricordiamo che è la sede della Kundalini, la parte femminile di Dio dentro di noi, e ricordiamo che la Kundalini , come ci ha detto Madre è intelligente e registra ogni nostra sensazione. Il Sacro in Osteopatia, registra molte informazioni, al punto tale che attraverso la sua “palpazione” (termine di medicina manuale per ascoltare il tessuto dell’osso) ci può dare molte informazioni sulla situazione generale di un paziente. Attraverso l’ascolto del Sacro si può individuare un trauma sia vicino che lontano da esso; si può individuare una densità o una rigidità che ci darà la situazione strutturale del paziente.

Attraverso un esame attento si possono individuare zone di minima attività o di blocco di tale struttura. Si possono individuare zone, anche dietro la testa del paziente (Osso Occipitale) in cui si possono essere verificati traumi che hanno condizionato la mobilità del Sacro. La cosa importante che c’è da dire è che il Sacro insieme all’Osso Occipitale del cranio, partecipa alla Respirazione Primaria dell’essere umano.

Il Meccanismo di Respirazione Primaria è quel meccanismo di respirazione intrinseca che gioca il ruolo chiave della funzione del nostro Sistema Nervoso Centrale. Certo, il Sacro insieme all’Occipite, prendono parte a quella che è la Respirazione del Sistema Nervoso Centrale. Questa è stata una delle scoperte incredibili di Still, il quale intuì che il Sistema Nervoso Centrale con tutte le sue strutture o fasce endocraniche, aveva una respirazione e il ritmo di questa respirazione lo si poteva sentire mettendo una mano sotto l’Osso Sacro oppure sul cranio. Le fasce all’interno del cranio, le tre membrane meningee, partendo dal cranio, arrivano sino all’Osso Sacro, condizionando molto tutta la colonna vertebrale e lo stesso Sacro durante l’atto di Respirazione Primaria.

Un Sacro incidentato o un cranio traumatizzato, possono influire per tutta la vita sulla fisiologia di un essere umano. Un colpo in testa da bambino, può condizionare per sempre la fisiologia; e questo colpo porterà il corpo ad adattarsi a quella nuova “posizione” chiamiamola così, che si è instaurata dopo il trauma. Nella natura del corpo umano ogni struttura può condizionarne un’altra e non importa quanto lontano sia dalla fonte del trauma. Una caduta dalle scale può portare ad una disfunzione di tutto il sistema corpo, con ripercussioni a distanza che non trovano una causa verificabile con la diagnostica medica classica.

La cosa stupefacente è che ogni trauma è registrato nel corpo come in un registratore e l’abilità della Medicina Osteopatica è quella di riportare a galla quel trauma per risolverlo definitivamente.

E’ giusto spiegare che ogni trauma non si registra solo sul corpo fisico, quindi sulle strutture, ma anche sul Sistema Nervoso Centrale e vi spiego come.
Immaginate di avere una casa con diverse stanze dove si ha un sistema elettrico che funzioni a meraviglia. Nel momento in cui decidiamo di inserire un altro interruttore, basterà procurarsi del filo e nuovi elementi per realizzare lo scopo e fin qui tutto ok. Se improvvisamente in un punto del sistema c’è un cortocircuito, tutto il sistema ne risentirà e ne subirà le conseguenze. Il cortocircuito non permetterà più al sistema di funzionare come prima, almeno fino a quando noi non ripristiniamo la normalità e non riportiamo corrente al sistema.

Nel corpo umano succede la stessa cosa. In una struttura fisiologica o normale, possiamo inserire tante variabili, per esempio ad un muscolo possiamo dare potenza attraverso un lavoro fatto di pesi e velocità, si può instaurare però anche un altro fattore che può essere non voluto, un colpo forte che lesioni le fibre del muscolo. Bene, la lesione viene “codificata” dal nostro Sistema Nervoso e questo codice rimarrà fino a che non venga disinserito e ripristinata la norma, come nel caso dell’elettricità.

L’Osteopatia lavora in tal senso. I bambini appena nati per esempio subiscono forti traumi al Sacro prima di venire alla luce, proprio perché la spinta che l’Ostetrica effettua sulla pancia della madre, va ad incidere sul Sacro del bimbo, provocando traumi definiti solo in Osteopatia come Traumi Intraossei, che porteranno il sistema a lavorare in funzione del trauma, e quindi in adattamento e non in fisiologia.
Credo di avervi dato spiegazioni sufficienti riguardo alla Medicina Osteopatica ; le tecniche di normalizzazione o di ripristino della fisiologia corporea, sono dolci e molto rilassanti e il paziente sente immediatamente la differenza tra prima e dopo, a seconda dei casi chiaramente.

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