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Il mal di testa dipende dall’infiammazione dei neuroni per azione del cortisolo e dell’istamina

Il mal di testa, definito in termini scientifici con il nome cefalea, non è percepito come una vera e propria malattia, però per la sua diffusione può essere considerato una causa invalidante per molte persone. Infatti circa 26.000.000 di italiani soffrono di qualche tipo di mal di testa e soprattutto le donne sembrano esserne maggiormente colpite. Sono state identificate 13 tipi diverse di mal di testa, suddivise in due grandi classi, quelle di primo grado e quelle di secondo grado. Alla prima classe appartengono i mal di testa tensivi e le emicranie che non sembrerebbero avere un fattore riconoscibile come scatenante.
Quelle della seconda classe concernono le cefalee dipendenti da fattori scatenanti specifici (infezioni o infiammazioni).
In questo capitolo affronteremo quelle di primo grado, che oltre ad essere le più comuni (circa il 90% di tutti i mal di testa) sono anche quelle che dipendono maggiormente dal nostro stile di vita e dall’alimentazione.
Approfondiamo l’argomento.
– il mal di testa tensivo, viene percepito come una forte compressione della testa (come se essa fosse stretta in una morsa) accompagnata da un dolore bilaterale. Questo tipo di mal di testa dipende da molti fattori, ma quello più comune è lo stress. Difatti l’attivazione del cortisolo modifica l’equilibrio dei neurotrasmettitori, aumentando la sensibilità al dolore, coadiuvata dalla tensione che scarichiamo sui muscoli del collo, a causa dello stress.
– L’emicrania invece si riconosce generalmente da un dolore pulsante (ad un lato della testa) accompagnato da fenomeni di nausea, fotofobia, vomito ed ipersensibilità ai rumori. Questo mal di testa dipende essenzialmente dalla presenza di istamina nel sangue. Infatti questa ammina biogena ha uno specifico recettore (H1) che causa la dilatazione dei vasi cerebrali che inducono il fenomeno dell’emicrania. Ricordiamo che la maggiore permeabilità della barriera ematoencefalica permette l’accesso al tessuto celebrare ai linfociti e ad altre cellule del sistema immunitario e quindi anche alle citochine infiammatorie.
Non a caso il 95% dei soggetti che soffrono di questa tipologia di mal di testa, hanno una carenza dell’enzima Dao, indispensabile al nostro intestino per inattivare l’istamina, sia quando è prodotta direttamente dal nostro corpo (per colpa della disbiosi intestinale) che quando assumiamo alimenti che hanno subito fermentazione (ricchi di istamina). Per tale motivo alcuni soggetti notano la comparsa dell’emicrania dopo aver bevuto del vino rosso o mangiato del cioccolato (alimenti fermentati).
Il consumo di amidi e zuccheri può causare il mal di testa

Il mal di testa è una delle patologie più invalidanti che colpiscono l’uomo e rappresenta un campanello di allarme con il quale i neuroni ci comunicano che qualcosa ha modificato l’equilibrio dei neurotrasmettitori o semplicemente essi stanno subendo un azione infiammatoria. Ovviamente la medicina moderna si è adoperata a produrre dei farmaci che inibiscono la comunicazione dei neuroni, in modo da alleviare i sintomi ed affievolire la percezione del mal di testa. Ma per chi ne soffre costantemente, il mal di testa è diventato un compagno inseparabile e l’abuso di medicine specifiche rischia di diventare cronico. Dovremmo invece fermarci a riflettere e concludere che, soffrire di mal di testa non è una cosa normale, stimolandoci a trovare il motivo per cui essa si manifesta e soprattutto ripristinare quell’omeostasi, che indurrebbe certamente la cessazione di questo grido di dolore da parte dei nostri neuroni.
Allora innanzitutto da cosa dipende il mal di testa?
Abbiamo già visto che il 90% dei mal di testa sono di tipo primario ovvero della classe delle cefalee tensive e delle emicranie. Ebbene entrambe i mal di testa dipendono dal consumo di carboidrati come pasta, pizza, patate, legumi, riso e farinacei.
Vediamo nel dettaglio come questo tipo di cibo influenza la comparsa delle due differenti tipi di mal di testa.
La cefalea tensiva dipende dall’equilibrio dei neurotrasmettitori, infatti il troppo stress è considerato come la principale causa di questo tipo di mal di testa. In effetti sappiamo che i picchi glicemici causati dal consumi di alimenti ricchi di carboidrati insulinici inducono una super produzione di serotonina (dovuta all’azione dell’insulina) e successivamente la sua eliminazione ad opera del cortisolo che stimola la produzione di noradrenalina e dopamina, alterando l’equilibrio e la naturale capacità dei neuroni di scegliere quale neurotrasmettitore produrre. Ciò causa un aumento della percezione del dolore, accompagnata da un’infiammazione dei muscoli del collo, causata dalla tensione che accumuliamo quando siamo stressati.
L’emicrania invece dipende dall’azione dell’istamina, la quale ha uno specifico recettore (H1) che induce la dilatazione delle pareti dei vasi sanguigni, rendendo permeabile la barriera ematoencefalica. Quando ciò accade, sappiamo che il tessuto neuronale viene invaso da cellule del sistema immunitario (linfociti, mastociti, etc.) che rilasciano anche citochine infiammatorie e radicali liberi. Nel capitolo relativo all’istamina abbiamo visto come i carboidrati insulinici inducono alla disbiosi intestinale e all’inattivazione dell’enzima Dao preposto all’eliminazione dell’istamina. Inoltre l’attivazione del cortisolo (a seguito dei cali glicemici) uccide i linfociti Th1, inducendo la proliferazione del linfociti Th2 e promuovendo nel contempo la produzione di altra istamina da parte dei mastociti.
Oltre a tutto il mal di testa, come abbiamo detto, è il campanello di allarme dello stato di salute dei neuroni, quindi il consumo di carboidrati insulinici aumenta lo stato infiammatorio del tessuto celebrale rendendo più compatibile la comparsa di ogni tipo di malattie degenerative del cervello. Ricordiamo che i neuroni possiedono degli speciali carrier (Glut 3) che trasportano il glucosio all’interno della membrana cellulare e che purtroppo, l’eccesso di glucosio nel sangue può causare un aumento dei radicali liberi nel citosol della cellula (rif. pag. 54), cagione dell’azione infiammatoria. Inoltre l’eccessiva presenza di Atp (dovuta all’iper produzione energetica), può determinare un accumulo delle scorie acide, le quali non potendo penetrare la barriera ematoencefalica (in uscita), si accumulano nella matrice cellulare, inducendo un ulteriore infiammazione (rif. pag. 323). Tale fenomeno è particolarmente presente in quelle persone che studiano per molte ore o si dedicano ad un lavoro particolarmente impegnativo.
L’integrazione può essere un valido aiuto per prevenire il mal di testa. L’azione svolta dai vari micronutrienti opera su diversi fronti d’intervento.

La vitamina C è il micronutriente che più di altri ha dimostrato un’efficacia specifica nell’attivazione degli enzimi Dao, Mao e Pao che degradano le ammine biogene (istamina), responsabile della permeabilità della barriera ematoencefalica (emicrania).
1) Diminuire la secrezione del cortisolo, in quanto indice dell’equilibrio dei neurotrasmettitori (cefalea tensiva) evitando la distruzione dei linfociti Th1 e il disequilibrio del sistema immunitario (mal di testa dipesa dall’istamina).
Elenco dei nutrienti necessari: cordyceps sinensis, schisandra, tribulus terrestris, ginseng, teanina, rhodiola rosea, magnonolo e onochiolo, tirosina, fosfatidilserina, melatonina, vitamina D.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “L’ipercortisolemia e l’integrazione”.
2) Contrastare la disbiosi, la Sibo e la permeabilità intestinale, responsabili della formazione delle ammine biogene.
Elenco dei nutrienti necessari: vitamina B9, chiodi di garofano, origano, zenzero, cannella, curcuma, pepe nero.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “Le malattie intestinali e l’integrazione”.
3) Regolazione del sistema immunitario, soprattutto delle cellule dendritiche, responsabili del processo di identificazione degli antigene not self. Registe della risposta immunitaria.
Elenco dei nutrienti necessari: quercetina, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, ornitina alfa-chetoglutarato, glutammina, N-acetil cisteina, zinco, rame, vitamina E, vitamina B12, vitamina B8, vitamina B7, vitamina B6, vitamina A, vitamina D, vitamina C.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “Le malattie infettive e l’integrazione”.
4) Evitare l’acidosi tissutale che oltre ad essere il principale responsabile della riduzione dell’attività degli enzimi Dao, Mao, Pao, influisce anche sul Ph del tessuto celebrale.
Elenco nutrienti necessari: vitamina D, calcio.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “L’acidosi e l’integrazione”.
5) Contrastare la formazione di radicali liberi che sono direttamente responsabili dell’attività infiammatoria presente nel tessuto neuronale in caso di mal di testa.
Elenco dei nutrienti necessari: esperidina, picnogenolo, quercetina, resveratrolo, epigallocatechina gallato, chiodi di garofano, origano, cannella, pepe nero, curcuma, taurina, N-acetil cisteina, molibdeno, selenio, cromo, coenzima Q10, acido alphalipoico, vitamina E, vitamina C, vitamina A.
Le spiegazioni sul loro effetto le trovate nel capitolo “Il tumore e l’integrazione”.
6) Diminuire il glucosio nel sangue (evitando la sua eccessiva assimilazione da parte dei neuroni) migliorando l’effetto dell’insulina. Elenco dei nutrienti necessari: curcuma, resveratrolo, cannella, taurina, glutammina, carnitina, arginina, potassio, magnesio, manganese, vitamina D, vitamina B1, cromo.

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