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Il pavimento pelvico dell’essere umano si è modificato nel corso della storia, il suo momento cruciale è stato il passaggio dalla posizione carponi a quella eretta, infatti da bipedi cambiano gli appoggi ed il peso che grava sul pavimento pelvico.

Promuovere una corretta e armonica postura può produrre grandi benefici alle pelvi, considerando le significative sollecitazioni che interverranno nel corso della vita.
Questa zona anatomica nell’essere umano vive una profonda risonanza con il proprio stato d’animo, con le emozioni più intime e con gli schemi socio-culturali che guidano le azioni dell’individuo.
Basta ricordare come alcune culture attuino riti, come l’infibulazione, tali da modificare la percezione del piacere sessuale e in alcuni casi compromettere la corretta funzionalità del perineo.
Dunque il pavimento pelvico in un essere umano coinvolge più aspetti: svolge una funzione di sostegno a tutti gli organi interni all’addome, concorre con altri distretti corporei ad una corretta postura, esprime a livello genetico il genere sessuale, maschile, femminile ma sono in aumento identità sessuali non così definite. La persona sperimenta attraverso la funzionalità del perineo il piacere o l’inibizione della sua sessualità e affettività che risulterà fortemente influenzata dal contesto nel quale ha vissuto e dalle esperienze che ha fatto nei suoi momenti cruciali di crescita.
La salute pelvica può essere promossa fin dalla primissima età. Nella fase neonatale, gli studi sulla psicomotricità ci parlano dell’importanza di promuovere il libero movimento fin dai primi mesi, per una corretta evoluzione della fase motoria, che porterà il bambino dalla posizione carponi a quella in piedi favorendo un corretto assetto posturale e di conseguenza una corretta stasi pelvica.
Inoltre, gli studi integrati di diverse discipline sono concordi nel ritenere che una chiusura corretta della bocca favorisca un buon assetto posturale; in tutto questo l’allattamento materno può contribuire in modo rilevante ad una buona evoluzione della stasi pelvica. Ricordiamo infatti che il latte materno contiene principi nutrizionali impareggiabili, ma non meno importante è la meccanica, che entra in gioco con la suzione, perché nutrirsi direttamente dal seno promuove una corretta evoluzione della fisiologia della bocca e della respirazione, che si ripercuoteranno su una migliore stasi pelvica nel corso della vita.
L’adolescenza è un passaggio cruciale verso la propria identità di genere, riconoscersi in un corpo che evolve porta a costruire il proprio sé. A livello ormonale, in questa fase, si evidenziano le modificazioni che porteranno il fanciullo a diventare uomo e la fanciulla a diventare donna.
Gli incontri tra pari e con il sostegno di un operatore possono aiutare a traghettare il fanciullo verso l’età matura, stimolando lo sviluppo di una maggior consapevolezza della propria identità di genere e il valore delle proprie radici, che faranno dell’adolescente quell’essere unico ed irripetibile grazie a tutto il bagaglio consapevole ed inconsapevole che si porta dentro, insieme al messaggio di vita che porta con sé, ancora tutto da esplorare.
A tal fine si organizzano incontri tra adolescenti sia per confrontarsi su quanto via via si va modificando nel corpo in questa fase, sia per sostenere il ragazzi verso una maggiore consapevolezza della propria identità.
In alcune ASL sono previsti incontri ciclici per gruppi di adolescenti proprio allo scopo di accompagnarli in una fase così delicata e importante della loro vita.
La gravidanza è un evento naturale che porterà notevoli modificazioni ormonali, sull’anatomia e la fisiologia della donna. A livello anatomico vedremo modificarsi tutto il distretto del bacino a livello articolare, fasciale e legamentoso che l’evoluzione, da milioni di anni, ha reso idoneo a questa metamorfosi. Queste modificazioni provocheranno cambiamenti anche rispetto alla funzionalità del pavimento pelvico, con possibili conseguenze come quella di non riuscire a controllore il rilascio dell’urina, rischiare di perderla in seguito ad un colpo di tosse o ad un piccolo sforzo, possiamo riscontrare in alcuni casi una peristalsi rallentata e possibili fenomeni di emorroidi. Il lavoro corporeo può aiutare a sviluppare una maggiore percezione del proprio corpo, sostenendo il cambiamento fisico e proteggendo il corpo della donna da possibili fastidi dovuti al nuovo riassetto posturale, rafforzando ed elasticizzando le fasce muscolari, legamentose ed articolari connesse col pavimento pelvico.
Conoscere il proprio corpo aiuta a tutelarlo nei piccoli gesti di ogni giorno, perché le sollecitazione che il perineo sopporta nella vita quotidiana ne determineranno la sua integrità in modo rilevante.
I gruppi di lavoro che vengono organizzati per le donne in gravidanza si propongono di promuovere l’armonizzazione della postura, favorendo un miglior posizionamento del feto in utero, predisponendo quindi le basi per una buona nascita. Ma anche il respiro diventa comunicazione profonda con se stessi, allenando quella possibilità di centrarsi armonizzando la postura, la mente ed il cuore, creando nel proprio corpo una condizione rilassata e di calore.
Il parto porta con sé la modificazione più rilevante del pavimento pelvico, diversi fattori possono proteggerlo in questa fase: ad esempio sarebbe meglio attendere l’insorgere naturale dell’aumento del livello di ossitocina nella fase del travaglio e non indurlo attraverso il farmaco o la rottura delle membrane, rispettando, quindi i tempi naturali della donna. L’ossitocina è un ormone molto timido e ha bisogno di un ambiente intimo e protetto per aumentare i suoi livelli. In questo ambiente la donna dovrebbe essere lasciata libera di muoversi durante il travaglio, perché per istinto il suo corpo cercherà posizioni per facilitare il passaggio del feto.
Il periodo espulsivo non dovrebbe essere mai forzato perché se rispettiamo i giusti tempi il perineo naturalmente e lentamente si distende, aprendosi come un fiore che sta per sbocciare.
Anche il parto con taglio cesareo porterà cambiamenti importanti alla stasi pelvica. Abbiamo già visto come la gravidanza di per sé modifichi postura e perineo. Il taglio cesareo incide su un punto cruciale rispetto al proprio baricentro, quello che nella medicina orientale è chiamato Tandèn; inoltre eventuali aderenze possono compromettere una buona funzionalità dei tessuti ed organi strettamente collegati.
E’ possibile portare benefici sia attraverso il massaggio della cicatrice, lo scollamento dei tessuti, sia nel lavoro corporeo dopo parto, che in seguito verrà illustrato.
La fase successiva al parto viene chiamata puerperio: è un momento delicato per la donna in quanto con il parto la muscolatura del perineo subisce la massima modificazione possibile in natura, e i suoi tre strati muscolari: muscolo elevatore dell’ano, muscolo trasverso e muscolo pubo-coccigeo devono avere un tempo fisiologico per potersi richiudere e progressivamente permettere all’utero di contrarsi, in modo da tornare piccolo come prima della gravidanza, riposizionandosi dietro l’osso del pube. Un periodo minimo indispensabile per favorire tale ripristino è di 4/6 settimane nelle quali la donna non dovrebbe stancarsi fisicamente, non fare nessuno sforzo importante, soprattutto da in piedi. In questo periodo, la donna potrebbe riscontrare possibili disturbi, quali non essere in grado di trattenere la pipì, avere problemi di emorroidi oppure sostenere le conseguenze di una episiotomia che, inevitabilmente, genera una poderosa ipersensibilità.
Rispetto a questi sintomi, fin da subito, con l’aiuto dell’ostetrica, è possibile avviare una rieducazione del pavimento pelvico, mentre è preferibile lasciar passare la fase del puerperio per lavorare ad una rielasticizzazione del medesimo: le fasce addominali, l’articolazione del bacino, riallineando nuovamente la postura. Solo a questo punto si consiglia di partecipare ad un gruppo di lavoro dopo parto, nell’ambito del quale eseguire cicli di esercizi che sostengano la restituito in integrum del perineo e ancora una volta il lavoro corporeo che, oltre a portare dei benefici a livello fisico, apre uno spazio d’ascolto per metabolizzare l’esperienza appena vissuta e per confrontarsi con altre mamme, eventualmente con un operatore, sulle emozioni che vive il suo corpo ed il suo cuore.
La menopausa è un nuovo passaggio nella vita di una donna, le modificazioni ormonali produrranno cambiamenti sulla fertilità, sulla muscolatura, sullo stato d’animo.
Si apre una nuova fase di cambiamento che va sostenuta adottando stili di vita armonici con questa nuova stagione della vita, l’alimentazione ed il movimento possono aiutare in modo rilevante la salute della donna.
Il vero lavoro è nella prevenzione, per diminuire il più possibile i rischi d’incontinenza e prolasso degli organi genitali, è sull’arco dell’intera vita che bisogna lavorare; ma non è mai troppo tardi riprendere in mano, a qualsiasi età, la propria salute ed adottare comportamenti che aiutino a migliorare la condizione del perineo e degli organi afferenti.
Il lavoro corporeo per un gruppo di donne in menopausa si caratterizza per dolcezza e fattibilità delle sequenze, adatte anche a coloro che sono “fuori allenamento”.
Cosa accade al perineo dell’uomo
Parlando dell’adolescenza avevamo accennato all’importanza di conoscersi ed esplorare la propria identità, per evolvere verso una maturità sempre più piena. Spesso l’uomo, non incontrando tappe cruciali come la gravidanza o il parto, più raramente si trova a lavorare sul suo perineo in giovane età, anche perché non sempre è facile riconoscere, nel bisogno di andare frequentemente a far pipì, un possibile disturbo della funzionalità pelvica o alcune forme d’infertilità. Più probabile che, andando avanti con gli anni, a richiamare l’attenzione su questa zona anatomica siano sintomi legati a forme d’incontinenza e disturbi della prostata. Anche in questo caso la prevenzione e uno stile di vita corretto sono la miglior garanzia per mantenere nel corso dell’intera vita una buona condizione del perineo.
Ad esempio se mi muovo spesso in motorino o indosso di frequente un abbigliamento troppo stretto è importante bilanciare tale abitudine con del movimento che attivi muscolatura e circolazione del pavimento pelvico.
Anche nel periodo dell’andropausa è possibile partecipare a classi di “movimento corporeo”, finalizzato alla salute perineale maschile, con ripercussioni benefiche su tutti gli altri aspetti della salute.
Per concludere, la cura del perineo attraversa tutto l’arco della vita dell’essere umano occorre, però, dire che il vero cambiamento avviene quando ne divento consapevole, quando mi rendo cioè conto di poter incidere sulla qualità della mia vita, qui e ora e su quella dei miei figli attuando comportamenti corretti e ricreando equilibrio attraverso esercizi fisici funzionali al ripristino della salute pelvica.
A tutti Buona Vita

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