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 Le situazioni che vivi sono il racconto dettagliato di te stesso donate da quel meraviglioso psicanalista che è l’esistenza.

Ciò che hai in profondità ti viene rivelato da ciò che accade, il tuo inconscio proietta parti di te all’esterno per darti modo di sbrogliare la matassa e di scinderne le varie parti, così da osservarle meglio.
Oggi inizia a guardare il mondo con occhi nuovi: sii Attento ma rilassato come un gatto che si stende al sole, con un occhio chiuso per godere il riposo ed uno aperto per Vegliare.
Non impazzire nel tentativo di spiegare razionalmente il motivo per cui sei inciampato sul gradino fuori casa, non disperarti se non capisci perché il fruttivendolo ti ha trattato male, non esaltarti se il tuo personal trainer ti ha fatto un complimento sul tuo sedere sodo.

Cerca di osservare con accorta serenità, proprio come una mamma osserva il figlio che gioca al parco: sta attenta che lui non si faccia male se esagera con lo scivolo ma lascia che sperimenti e che si diverta, sorridendo benevola se il bimbo cade sull’erba o se bisticcia con gli altri bambini.
Abbi pazienza ed amore con te stesso: sei un bambino ferito che gioca a fare l’adulto, emotivamente hai ferite cicatrizzate male che ti porti a spasso dall’adolescenza, vedi la realtà attraverso i filtri del tuo inconscio e della programmazione assorbita fin dalla pancia della mamma.
Se potessi vedere la vita attraverso gli occhi dell’Anima vedresti un nesso tra ogni cosa, se potessi vedere le cose attraverso gli occhi del Padre cadrebbero tutte le domande e coglieresti senso e Bellezza in ogni respiro, in ogni cacca di piccione, nei naufragi, nei fallimenti, nei baci rubati, nelle multe dell’autovelox, nel pane appena sfornato…
Non chiuderti più come un riccio quando ti viene mossa una critica.
Non gonfiarti come la coda di un pavone quando ti viene fatto un apprezzamento.
Se senti che iniziano a spuntare gli aculei del riccio, osservalo.
Se senti le piume del pavone che iniziano ad aprirsi, osservalo.
Non lasciar passare nell’inconsapevolezza il tuo esistere.
Uno degli indizi più forti per riconoscere una persona che lavora su di sé è osservare come si comporta quando riceve complimenti e critiche: egli assorbe e si lascia attraversare.
All’esterno può difendersi, agire, ribattere, sorridere, andarsene, attaccare, ma dentro sé egli accoglie e osserva poiché sa che quel complimento e quella critica gli stanno parlando di se stesso in modo esatto ed egli osserva cosa si muove al suo interno a livello fisico, emotivo e mentale, per comprendere fino a che punto prova ancora attaccamenti, bisogno di conoscersi e porzioni di ego da costruire (prima di poterle distruggere).

Inizia ad osservare la vita segreta all’interno di una persona che lavora su di sé, fatta di osservazione e di non giudizio, immersa profondamente nello Stare, mentre osservi la sua vita esteriore che può o non può rispecchiare la Quiete o il movimento interiore poiché risponde a leggi terrene.
La vita esteriore è e deve essere di natura prettamente pratica, pronta e scaltra ad agire nelle situazioni.
La vita interiore è fatta di Anima che Sta ed osserva, ogni cosa, sempre.
La vibrazione emanata da una persona che Sta – interiormente – mentre agisce all’esterno è molto forte e può letteralmente cambiare il mondo, molto più di un’azione scomposta esterna dettata da una reazione automatica, si tratti di un combattere per una nobile causa come di uno spaccare i sedili della metro o del sorridere ad un uomo sexy che ricambia l’approccio: se queste azioni vengono fatte meccanicamente, possiedono il magnetismo di un colapasta poiché non sono decise e inviate intenzionalmente con un atto di Volontà e consapevolezza.
Se queste azioni vengono espresse in uno stato di Presenza… possono letteralmente spostare una montagna.

Non prendere alla lettera la legge dello specchio: quando diciamo che le persone e le situazioni parlano di noi ‘esattamente’ non intendiamo un’interpretazione letterale, ma scaltra e simbolica.
L’inconscio parla per simboli, sia nei sogni sia nella ‘realtà’.
Inoltre puoi risuonare da un 1% ad un 100% con quel fatto accaduto, per scoprirlo basta osservare quanto fastidio ti dà, quanto piacere euforico ti dà, o quanta finta indifferenza/anestesia ti dà.
Se fai mestieri in cui ti metti a Servizio e ti procuri molti specchi, la tua crescita sarà più veloce ed i tuoi specchi più spietati poiché, nella misura in cui potrai Servire, sarà necessario farti crescere in fretta.
Ci potranno essere 9.999 persone a dirti che sei Bravo, ma tu passerai indifferente tra loro nell’attesa di conquistare quell’unica persona che non hai ancora convinto e che di norma rappresenta tua madre, che ti ha criticato aspramente fin dalla culla perché dormivi poco e ti sbrodolavi con il latte, mentre lei era così stanca.

Ci potranno essere 9.999 persone a dirti che sei Bella, ma tu continuerai ad aspettare di essere riconosciuta da quell’unica persona che di norma rappresenta tuo padre che ti ha così poco amata e non ti ha mai accarezzata, nell’attesa flirterai con tutti gli uomini disponibili e non, nella speranza inconscia di conquistare papà… che ora ha un altro volto ma un’impronta energetica pressoché identica.
Smetti di praticare lo sport estremo così in voga tra i lavoratori su di sé della domenica: smetti di ricordare la legge dello specchio agli altri che la ricordano bene, smetti di ricordare agli altri di lavorare su di sé (a meno che non si tratti del tuo mestiere) e inizia a specchiarti consapevolmente nella porzione di realtà che incontri, inizia a pensare che siano lamine di specchio quelle che incontri nel viso di tua sorella o sul pacchetto di sigarette; quando incontri i tuoi occhi riflessi sul finestrino guardaci dentro fino in fondo con sguardo vuoto.

Poi inizia a Sentire che l’altro sei tu.

 

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