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Un sano sviluppo della personalità dipende sia dall’adeguato sviluppo della sfera cognitiva, affettiva e sociale sia dalle interazioni che il bambino con l’ambiente esterno. L’analisi degli stati affettivi riguarda in modo particolare le esperienze psichiche aderenti alla soggettività che si collocano lungo l’asse piacere-dispiacere.

 

Lo sviluppo affettivo del bambino

Un sano sviluppo della personalità dipende  sia dall’adeguato sviluppo della sfera cognitiva, affettiva e sociale sia dalle interazioni che il bambino con l’ambiente esterno. L’analisi degli stati affettivi riguarda in modo particolare le esperienze psichiche aderenti alla soggettività che si collocano lungo l’asse piacere-dispiacere. In base alla durata, persistenza e modalità di esordio gli stati affettivi si dividono in sentimenti, emozioni, umore.

Cosa sono gli stati affettivi?

  • Sentimenti: sono i costituenti nucleari dell’affettività; sono abbastanza persistenti ed esprimono il modo con il quale noi viviamo la nostra realtà corporea i nostri processi psicologici e la nostra socialità;
  • Emozione: è una risposta adattiva ad un determinato stimolo; essa è determinata da avvenimenti piacevoli o spiacevoli, interni o esterni ed è caratterizzata da una determinata reazione somatica e da particolari qualità affettive. È una risposta dinamica in quanto, ha inizio durata e fine relativamente breve. Le emozioni interessano svariati ambiti della nostra vita e influenzano il nostro comportamento, la nostra cognizione e il nostro comportamento.
  • Umore: viene considerato come la tonalità affettiva di base esso, va a costituire sia il temperamento di base che stati affettivi temporanei.

Studi sullo sviluppo affettivo in psicologia

Lo studio dello sviluppo affettivo ha come oggetto di interesse i rapporti che l’individuo istaura con l’ambiente esterno ed analizza, in modo particolare quali sono i fattori che ne influenzano l’evoluzione in quanto, oltre al temperamento naturale esistono aspetti di ordine ambientale che possono condizionare le relazioni affettive di un individuo.

Fin dall’inizio la psicologia ha posto l’attenzione sulle prime relazioni che il bambino intrattiene con il suo ambiente famigliare e, in modo particolare al legame che si istaura tra la madre ed il bambino; i primi studi si sono interessati alla QUANTITA’ di presenza della figura materna, dal 1980 invece, il focus attentivo si è spostato sulla QUALITA’ di tale relazione.

L’INFANT RESEARCH: il bambino come soggetto competente nella relazione

Gli studi svolti dall’Infant Research ci mostrano un bambino competente ed attivo fin dalla nascita, un bambino che ricerca la relazione affettiva e che è in grado di riconoscere ed esprimere le emozioni.

Quando il bambino nasce è già in grado di comunicare i propri stati emotivi ed i propri bisogni a chi si prende cura di lui; attraverso il pianto, il sorriso ed i vocalizzi egli richiama l’attenzione della madre la quale, rispondendo a questi messaggi provvede sia alla soddisfazione dei suoi bisogni primari (fame,sete, sonno etc.) sia ai suoi bisogni affettivi.

EMDE  la sintonizzazione affettiva tra madre e bambino e la costruzione dei Modelli di Relazione Interna

Emde parla di sintonizzazione affettiva ovvero, di una precoce capacità del bambino di entrare in relazione con la madre sintonizzandosi con lei; la sintonizzazione è reciproca poiché madre e bambino si trovano in costante comunicazione; la madre sa cogliere i messaggi non verbali del piccolo ed ad essi risponde, tale relazione è quindi caratterizzata da intenzionalità, reciprocità e sincronia. Attraverso la relazione con la madre il bambino andrà a costituire dei Modelli di Relazione Interna Generalizzata i quali rimarranno costanti per tutta la vita e, determineranno, le future relazioni con gli altri; il bambino sviluppa quindi dei pattern –schemi- di comportamento affettivo stabile; questi schemi sono degli involucri proto narrativi perché contengono tutte le sequenze degli scambi affettivi svolti per questo essi hanno una trama, una sequenza, ed un esito.

In psicologia si da’ quindi molto risalto alla qualità del legame affettivo in quanto esso determina tutto il futuro sviluppo del bambino; studi hanno dimostrato che un buon legame affettivo è correlato con un buon sviluppo cognitivo e sociale inoltre favorisce lo sviluppo di una personalità in equilibrio.

BEEBE e STERN: rotture e riparazioni dei legami affettivi tra madre e bambino

Beebe e Stern sottolineano che la madre non  deve essere perfetta o non incorrere mai in rotture relazionali infatti, autori quali Beebe e Stern sottolineano che le rotture che intervengono negli scambi interattivi madre/bambino sono funzionali allo sviluppo.

Quando una relazione si interrompe o quando la madre ha un improvviso  scatto di ira, prontamente interviene a ripararlo; è proprio sul ruolo della  riparazione che gli autori hanno posto l’attenzione. Se le rotture sono seguite dalle riparazioni e se le rotture non sono superiori alle riparazioni il bambino imparerà che una relazione può andare incontro a momenti difficili ma anche che  essi possono venir superati grazie alle riparazioni; in questo senso il bambino imparerà  la fiducia nel rapporto.

Secondo Beebe e Stern una certa quota di rottura/riparazione è quindi da favorire in quanto una relazione, un rispecchiamento perfetto della madre sul bambino risulterebbe intrusivo; questo concetto era già stato sottolineato da Winnicott quando parlava di fase di “onnipotenza” la quale era necessaria nei primissimi mesi di vita ma, diveniva  negativa se oltrepassava una certa età.

È quindi ovvio che la riparazione è l’elemento regolatore della relazione in quanto permette la trasformazione di un evento negativo in uno positivo ( Beebe Lachman) consentendo al bambino di rappresentarsi la relazione come efficace.

Secondo Beebe e Lachman la rottura ha vari gradi infatti va dalla violazione delle aspettative allo scacco interattivo alle rotture interattive; in una relazione efficace la madre non arriva mai alla rottura interattiva in quanto, ripara subito la violazione delle aspettative. Gli autori sottolineano infatti, che se la riparazione non segue la rottura o se le rotture si ripetono frequentemente, il bambino perderà la fiducia in chi si prende cura di lui e, ricorrerà con sempre maggior frequenza a comportamenti di autoconsolatori (succhiarsi il dito, toccare oggetti/capelli etc) rischiando però di cadere in uno stato di impotenza (helplesseness)  da cui può giungere ad uno stato di rassegnazione in cui si convince che è inutile sforzarsi di recuperare il rapporto.

Lo sviluppo affettivo è quindi determinate anche nella vita dell’adulto in quanto lo predispone alla ricerca ed al mantenimento di un certo tipo di legame con il partner.

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