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REFLUSSO NEL BAMBINO

Il reflusso gastro-esofageo si manifesta, nel neonato,  improvvisamente e senza una causa riconoscibile, con intensità crescente e rigurgito o vomito a getto.  In linea di massima nel 95% dei casi questo sintomo scompare da solo nei primi 18-24 mesi, in alcuni casi può durare fino ai 4 anni ma quasi mai dare complicanze.

Tipi di reflusso

Possiamo dividere il reflusso in:

  • Fisiologico

Dovuto all’immaturità normale del cardias in un neonato.

Si presenta occasionalmente soprattutto dopo i pasti, ma non influisce sul comportamento del bambino, ne’ sulla sua crescita. Scompare da solo.
  • Sintomatico

Uguale al precedente ma con episodi fino a 15 volte al giorno.

 Non ha effetti sulla crescita e sul peso del bambino scompare entro i 2 anni d’eta’ circa e, oltre all'ovvio nervosismo del bambino non produce altri sintomi. Il trattamento in questo caso sarà sull'alimentazione materna (se si allatta) o sul latte e naturalmente supportando l’emotività materna.
  • Patologico

Si presenta nel 10 % al massimo dei neonati  e si definisce patologico perché comporta, oltre al rigurgito, infiammazione dell’esofago, dispnea, broncospasmo, e, cosa più semplice da notare, perdita di peso.

Si lavora come sul precedente e solo in casi gravi con terapia farmacologica.

Sintomi atipici di reflusso

In alcuni casi il reflusso di manifesta con sintomi atipici, per esempio:

  • Difficoltà digestive associate a nausea;
  • “Nodo alla gola” con difficoltà nel deglutire;
  • Dolore toracico;
  • Insonnia;
  • Asma;
  • Otite media;
  • Singhiozzo;
  • Laringite cronica;

 Accorgimenti quotidiani per limitare il reflusso

Il linea generale il reflusso (sia negli adulti sia nei neonati) può essere curato con attenzione all’alimentazione (propria o della mamma che allatta: no alcolici, bibite gassate, no fumo, no fritti e alimenti pesanti, pasti frequenti e leggeri) e allo stile di vita emotivo (lo stress ha un effetto formidabile sulla secrezione gastrica e l’acidita’ ne e’ diretta conseguenza)

Difficilmente il reflusso richiede l’azione di farmaci (ovvero solo nel caso in cui il paziente non abbia successo lavorando sul suo stile di vita e nei casi gravi di neonati che patiscono una diminuzione di peso e idratazione, come azione immediata)

Reflusso nel neonato, cause e rimedi

Sono diverse le cause che possono portare al reflusso, occorre prestare attenzione:

  • A non sovra-alimentare il neonato
  • Se il lattante prende il latte formulato ridurre la quantità di latte e aumentarne la frequenza (non in caso di allattamento al seno, perché la fine della poppata e’ quella più nutriente)
  • Che il bambino cresca adeguatamente (e in questo caso penserà il pediatra alla diagnosi e cura)
  • Alla stimolazione sensoriale del neonato, che deve essere la minima possibile (ambiente tranquillo, pulito, ordinato, poche luci, suoni, colori tenui)
  • Allo stato d’animo materno, la mamma deve potersi sentire fiduciosa, tranquilla e sostenuta in quello che fa.
  • Alla tettarella del biberon: il latte scende troppo veloce o troppo lento per il bambino?
  • Al latte. Preferire latte biologico, per alcuni bambini può essere meglio un latte facilmente digeribile (formulato per i primi mesi, chiedere al pediatra di fiducia)

Accorgimenti per neonati

Abbigliamento

Pura lana vergine biologica, lana curativa sul pancino, dormire e essere avvolti da lana d’agnello dona al neonato calore e protezione favorendo così il suo sano sviluppo, con benefici effetti sulla crescita, sulla salute e sul sonno

Massaggio

Utilizzare il massaggio, con olio di mandorle dolci spremuto a freddo, il protocollo AIMI delle coliche dimostra un effetto benefico sul mal di pancia dei neonati.

Rimedi naturali

(per neonati e bambini consultare il pediatra)

Omeopatia

Belladonna D6 Rh (Weleda) 50 gocce in un infuso di camomilla, somministrare 1 cucchiaino ogni mezz’ora

Infuso di erbe

Malva, altea camomilla, calendula e piantaggine in parti uguali sotto forma di tisana, macerate a freddo per molte ore e somministrate col cucchiaino durante la giornata;

Aloe vera

aloe
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Aloe vera, efficace contro acidosi e reflusso – Grazie alla presenza di steroidi vegetali, lupeolo e sitosterolo, con l’enzima bradichinasi, con il potere cicatrizzante dell’acemannano e quello ricostituente delle vitamine e minerali, combatte con efficacia il problema dell’acidosi e di reflusso. 

Liquirizia

Ha proprietà antinfiammatorie che agiscono in maniera selettiva sulle mucose di esofago e stomaco, preparare con le radici di liquirizia un decotto, da somministrare col cucchiaino durante la giornata.

Argilla bianca

Svolge un’importante azione alcalinizzante (antiacida), antivirale e assorbente i liquidi e gas, altrettanto capace di eliminare dall’organismo i rifiuti tossici ingeriti per scorretti regimi alimentari (edulcoranti, metalli pesanti, cibi conservati, OGM, additivi chimici e conservanti).

Contrariamente all’argilla verde, che può causare stitichezza, facilita il transito intestinale. Mettete acqua in un contenitore e versate un cucchiaio d’argilla bianca per uso interno, mescolate energicamente e lasciate che lavori per otto ore. Quando l’argilla sarà completamente precipitata travasate l’acqua e bevete.

Bava di lumaca

Fin dall’antichità la bava di lumaca è considerata un rimedio naturale per rigenerare la pelle e guarire ferite, escoriazioni e infiammazioni.

Unguento di Rame 0,1 % (Weleda)

Strofinare la parte superiore della pancia, tra lo sterno e l’ombelico, dolcemente e in senso orario due volte al giorno

Come può aiutare l’osteopatia?

L’osteopata agisce con manipolazioni delicate su diverse strutture nervose. Per migliorare o risolvere il problema possono bastare poche sedute

L’osteopatia è una terapia manuale dolce che si avvale di manipolazioni delicate e indolori che possono aiutare ad alleviare numerosi disturbi, anche nei bambini piccolissimi. Uno dei più frequenti è il reflusso gastroesofageo, che comporta il passaggio di materiale gastrico lungo l’esofago, con rigurgiti anche abbondanti.

1. Le cause: immaturità del cardias o compressione del cranio

A causare il reflusso può essere un’immaturità del cardias (lo sfintere posto tra stomaco ed esofago che dovrebbe chiudersi proprio per impedire la risaluta di cibo) ma anche una compressione del cranio al momento del parto. “Il parto, anche se si è svolto nel migliore dei modi, rappresenta pur sempre un trauma per il bambino, per il sol fatto che deve passare attraverso un canale più stretto rispetto alla sua testa ”

“Durante questo passaggio, si verifica una compressione delle ossa craniche, che nella maggior parte dei casi si riallineano da sé in breve tempo. Altre volte invece, specie se il bambino ha un cranio grande o se il parto è stato lungo o difficoltoso, si possono creare delle compressioni su alcune strutture nervose, tra cui il nervo vago, che innerva lo stomaco”.

2. L’osteopata interviene sulle strutture nervose

L’osteopata può intervenire agendo su diverse strutture: la base del cranio (in particolare l’occipite) allentando la compressione sul nervo vago; la colonna dorsale alta in mezzo alle scapole, che è la zona che va ad innervare lo stomaco; in più può andare ad agire direttamente sull’addome, con manipolazioni che rilasciano la parete gastrica, la parte bassa dell’esofago e il diaframma (il muscolo che separa la cavità toracica da quella addominale).

“Si tratta sempre di manipolazioni molto delicate, che non disturbano il bambino e che, in poche sedute, consentono di migliorare notevolmente il problema fino a risolverlo” dice l’osteopata Silvia Ballabio. Specie se si abbinano alcuni accorgimenti posturali, come quello di allattare il bambino tenendolo in una posizione più verticale o di non metterlo sdraiato appena finita la poppata.

3. Quali altri disturbi possono essere alleviati con l’osteopatia

Possono beneficiare delle manipolazioni osteopatiche anche altri disturbi tipici dei bambini piccoli, come disturbi del sonno, coliche, irritabilità, asimmetrie craniche (le cosiddette plagiocefalie), torcicolli, piedini torti; nei più grandicelli, si può agire su stitichezza, otiti ricorrenti, scoliosi.

4. Efficace anche sui piccolissimi

A partire da che età si può fare un trattamento di osteopatia? “Il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene effettuato, perché la disfunzione osteopatica è meno strutturata e meno radicata” risponde l’osteopata: “è il motivo per cui i bambini rispondono sempre in minor tempo ai trattamenti rispetto agli adulti, nei quali un disturbo ha avuto il tempo di consolidarsi. I neonati hanno grandissime capacità di autoguarigione e per questo in ospedale vengono trattati anche i piccoli nati pretermine, che hanno spesso coliche, rigurgiti, plagiocefalie.”

5. In sinergia, non in sostituzione delle terapie mediche

L’osteopatia può affiancarsi efficacemente ad eventuali terapie mediche e agire in sinergia con esse: se il bambino ad esempio ha un reflusso gastroesofageo importante e il pediatra ha ritenuto opportuno somministrare medicinali, l’osteopatia non sostituisce il farmaco ma può aiutare a ridurre la durata della terapia farmacologica; se c’è un’otite batterica, l’antibiotico è inevitabile, ma il trattamento osteopatico può far diminuire gli episodi di otiti nel corso dell’anno. Così come vi sono problematiche per cui l’osteopatia costituisce la terapia elettiva, come nel caso delle asimmetrie craniche.

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