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A cosa porta il continuo confronto con gli altri?Porta stress oppure benessere?Cerchiamo di comprendere bene quale sia il meccanismo subdolo dell’essere competitivi.Fondamentalmente c’è un errore molto grave.Quello di credere che, se facciamo una cosa meglio degli altri, il nostro valore reale come persona sia maggiore. Confondiamo il valore con le prestazioni.Di conseguenza ecco che ci paragoniamo agli altri.Invece, dobbiamo convincerci che il nostro valore come persona, la nostra identità personale, non dipende da ciò che raggiungiamo o otteniamo, né tantomeno da ciò che gli altri pensano di noi.Osho Rajneesh afferma: “Essere comuni è assai raro; essere assolutamente ordinari è del tutto straordinario. Si racconta che i maestri zen dicevano sempre: ‘Diventa ordinario, così sarai straordinario’. Perché voler essere straordinari è cosa molto ordinaria, tutti lo vogliono! Rimani ordinario. Essere ordinari vuol dire non essere alla ricerca di nulla, non lavorare per nessun risultato speciale, davvero, non vivere per nessun fine. Vivere momento per momento, lasciandosi portare dal vento”.(Fabio Gherardelli, Zero Paranoie)

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