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Perché parliamo di forza? Perché cerchiamo di stabilire delle regole? Perché intendiamo definire l’indefinibile?

Bene, tutto ciò è per trovare un raggio di luce nel buio della monotonia e della meccanicità di una vita che per molti di noi è solo una corsa.
Sinceramente non penso che la verità o la saggezza secolare dell’uomo possano essere racchiuse in dieci regole, ma trovo che cercare di migliorarsi con l’aiuto di consigli di natura spirituale sia l’inizio di un cammino lungo e profondo nel deserto della nostra vita. Le paure, le angosce quotidiane, il peso dei ricordi spiacevoli, i nostri sensi di colpa : tutto questo ci rende schiavi di noi stessi. Così, se cerchiamo di trovare un equilibrio, se cerchiamo il modo di porre fine alla nostra guerra interiore per essere liberi, può esserci utile ricorrere a una traccia da seguire.

Vediamo nel dettaglio queste dieci regole :

1) Non adorare ciecamente e non vincolarti a nessuna dottrina o ideologia

i sistemi di pensiero sono solo mezzi, una guida, non sono la verità assoluta.
Un detto popolare del Vietnam dice : “ La verità nel dogma e nella forma muore, ma nel vestito dell’arte e della poesia vive!”.
Questa prima regola stabilisce la libertà assoluta dell’uomo, rende concreta l’idea della ricerca della saggezza: è come il ruggito di un leone, è l’urlo di gioia di una persona viva.
La verità non si trova nei libri o nelle religioni, si trova nella vita, nell’esperienza quotidiana; si trova nella luce della realtà, nella pratica della pazienza, dell’amorevolezza verso se stessi e verso gli altri. Insomma, la religione, la filosofia, la politica sono il procedimento, il mezzo, la zattera che ci porterà al senso più profondo delle leggi universali.
Le nozioni, l’intellettualismo possono essere un ostacolo alla nostra evoluzione : il cuore e la mente non si possono esprimere nel vuoto e nel freddo di una forma intellettuale.
E’ vero solo quello che tu senti tale, è vero solo quello ti rende libero e felice di essere te stesso.

2) Sii pronto ad imparare durante tutta la tua esistenza e ad osservare ogni volta la realtà in te stesso e nel mondo.
Qui parliamo dell’intelligenza dell’uomo, che si esprime nell’umiltà, nella mancanza di arroganza verso la vita e i suoi magnifici insegnamenti.
La persona saggia si mantiene sempre libera mentalmente, coltiva l’apertura verso ogni cosa : è come un bambino, vuole imparare, vuole scoprire il segreto di ogni cosa.
Inoltre troviamo il concetto di accettazione, cioè riconoscere la realtà per quello che è veramente, svincolata dal filtro delle nostre paure, libera di essere nostra madre.
L’accettazione della vita così com’è non costituisce un limite per l’uomo che vuole crescere : infatti ogni volta che saremo in grado di accettare con amore l’aspetto più spiacevole, doloroso, terrificante della nostra realtà individuale come di quella collettiva, staremo usando un’occasione per diventare pazienti, gentili e saggi.

3) Coltiva la presenza mentale in ogni momento.
La presenza mentale è il frutto più maturo del vero amore. Questa infatti si basa sulla comprensione e sulla visione profonda di tutti i fenomeni. Per alimentarla bisogna essere consapevoli della propria vita, bisogna vivere in contatto con i colori della realtà, bisogna essere sempre presenti al miracolo della vita; insomma, il trucco sta nella consapevolezza che consente di vivere con tutto il cuore il momento presente.
La vita, il cielo blu, la mano di un bambino, il sorriso del sole, la voce del vento sono qui e ora! Non domani, non nel passato.
Solo così, nel momento presente, possiamo essere davvero vivi, degni e felici, solo toccando e vivendo ogni attimo possiamo dire : “Eccomi, sono qui! Sono vivo! Sono io!”.

4) Dai sempre il meglio di te stesso.
La vita è un’avventura, quindi va vissuta come tale : impariamo a essere liberi e felici, a dominare le nostre tensioni tramite la comprensione e la gentilezza verso noi stessi; impariamo a vedere in ogni cosa un’informazione per la nostra evoluzione.
Quando iniziamo un nuovo lavoro, o quando incontriamo una persona difficile, oppure quando la mano del destino ci stringe il cuore, ci sentiamo come incapaci di agire, impotenti, e così il film delle nostre paure abituali scorre sullo schermo della nostra mente : la paura di non farcela, la paura di soccombere, schiacciati da una montagna di fallimenti ci rende schiavi di noi stessi e come un ladro nella notte ci ruba la nostra reale personalità e ci lascia soli in quel mondo di ricordi spiacevoli.
Ma la vita è una sfida, dai sempre il meglio di te stesso, tu non sei qua per vincere, ma per dare tutto quello che hai! Non puoi perdere se credi e lotti con tutto il cuore!
La tensione di fondo che crea la nostra paura ci disarma e distrugge le poche possibilità che avevamo di farcela. Quindi, quando abbiamo un problema, non poniamoci come unico obiettivo la soluzione, ma ricordiamoci che siamo qui per dare solo il meglio di noi stessi.

5) Non abituarti alla vita.
La vita è un dono prezioso, è piena di meraviglie, è come un bambino che gioca su un prato, non si stanca mai di stupirci. Alain diceva : “L’abitudine ci nasconde la realtà”. Trovo che sia vero.
Cerchiamo di non rendere le nostre vite automatiche, cerchiamo di non perdere la nostra spontaneità, di vedere sempre gli occhi della luna e il sorriso del sole. Cerchiamo nel silenzio dei nostri momenti più intimi il canto del vento.
I bambini ci insegnano che la fonte della felicità sta nello stupore verso la realtà.
I saggi ci ricordano che solo nella magia della vita si trova il cammino verso l’infinito, non dimentichiamolo.

6) Non reprimere la tua reale personalità.
Una persona può essere felice solo essendo se stessa e non quello che gli altri vogliono che sia. Su questa terra abbiamo tutti un compito; per capire più chiaramente il nostro scopo è importante seguire i dettami della nostra anima. Come? Seguendo le nostre aspirazioni più profonde, realizzando completamente la nostra personalità nel sociale.
E’ fondamentale non recitare delle parti per essere accettati dagli altri. E’ importantissimo che ognuno esprima la propria natura in modo spontaneo e sincero, solo così troviamo la nostra reale dimensione di esseri umani.

7) L’unica sicurezza cha hai è il riferimento all’universale che è in te, e la possibilità che hai in ogni istante di creare.
Solo con la consapevolezza che tutto è interdipendente, ci rendiamo conto che tutto è in noi, come noi siamo in tutto.
Un foglio di carta è composto dall’albero che è stato tagliato, dalla nuvola che con la sua pioggia ha nutrito quell’albero, dal taglialegna che ha lavorato per noi, dalla terra, dal vento, dalle stelle…Tutto l’universo è presente in un semplice foglio di carta, e ci siamo anche noi. Perché tutto coesiste, e se capiamo questo concetto arriviamo a comprendere che solo facendo riferimento al nostro universale, che si esprime attraverso l’apertura a nuove intuizioni, possiamo evolverci realmente.
Questa porta aperta verso tutto quello che ci circonda ci dà la possibilità di creare, elaborare, inventare, costruire progetti di felicità per noi e per chi ci circonda. Forza, quindi, buttiamoci nel mare della vita per creare ciò che sentiamo più vero.

8) Ricorda che oggi è la festa di oggi.
Ogni giorno è unico e irripetibile : diamo forza alle nostre giornate, coloriamole di gioia ed armonia. Facciamo ogni cosa come se fosse la più importante, rendiamo tutto sacro. Festeggiamo la vita per quello che è : bella o brutta che sia, è sempre perfetta perché è la nostra vita, la nostra storia.

9) Impara a toccare il dolore e a trasformare la sofferenza in gioia.
Qualsiasi esercizio spirituale è sempre basato su due principi fondamentali,
il fermarsi e il guardare, cioè la concentrazione e la saggezza naturale.
Trovo che esercitarsi con costanza su questi due elementi sia essenziale per arrivare a una buona comprensione di noi stessi.
Come ? Possiamo pregare, meditare, digiunare, praticare esercizi fisici, ma con l’attenzione e il cuore di un artista. Ognuno può trovare il modo più giusto per sé.
La concentrazione e la saggezza ci permettono di toccare la vita realmente, di entrare in contatto con tutti gli elementi naturali che sono già in noi, come il mare, il sole, la montagna. Questa non è fantasia, è realtà. Infatti noi siamo anche tutto questo. Nel profondo del nostro cuore abbiamo la forza e la dignità di una montagna. Così, di fronte alla sofferenza, non saremo impreparati, perché avremo trovato il modo di ricaricarci di gioia e di positività tramite le forze naturali che ci circondano. Ogni giorno lavoreremo per la nostra pace interiore toccando e assaggiando il gusto della vita, ogni giorno ci metteremo in contatto con i fiori del nostro giardino, con il cielo blu. Così, quando arriveranno i tempi duri, ci ricorderemo che non tutto è perduto, che non tutto è finito, ci ricorderemo del profumo dei fiori e della forza della montagna che è in noi.

10) Non andare mai contro l’unità del creato.
Per non incorrere nella malattia spirituale è importante capire che ogni gesto, ogni parola, ogni fatto contro gli altri è anche contro noi stessi.
L’universo è come un grande albero, e noi siamo le sue piccole foglie. Tutti attingiamo la nostra energia dalla stessa fonte, quindi danneggiando un nostro compagno, danneggiamo anche noi stessi.

Queste sono le dieci regole. Spero di avervi comunicato il loro senso più profondo e che nel tempo migliorerete la loro formulazione pratica. Infatti penso che ognuno debba trovare da sé il modo di mettere in pratica questi insegnamenti, ricordando che sono solo un mezzo per raggiungere la felicità.

Buon lavoro!

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