Dal punto di vista dell’Energetica Cinese, la depressione è una patologia da “vuoto”, causata da una situazione di “pieno” che nel tempo ha portato a un vuoto di sangue e di energia.
Vi è spesso una fase di “pieno”: tanti eventi stressanti, troppo lavoro, dispiaceri, impegni, responsabilità ecc., a cui seguono i tipici sintomi depressivi da vuoto. E’ dunque fondamentale rigenerare energia attraverso una sana alimentazione che tonifichi i Reni, la nostra “batteria” naturale.
Oltre ai reni è fondamentale anche la Milza (“genera il sangue”), la quale viene tonificata da cereali integrali, miele e carote. Con le verdure verdi e i frutti aspri e agrumi, ribes nero ecc.) tonifichiamo il Fegato che ha la funzione di accumulare il sangue e far fluire l’energia in tutti gli organi. I Polmoni nutrono il corpo portando ossigeno e la pelle elimina le tossine attraverso il sudore.
Di qui l’importanza dell’esercizio fisico, almeno 30 minuti tre volte a settimana. Infine il Cuore, la sede dei sentimenti, ha bisogno di tranquillità; un grande aiuto può venire da tecniche di rilassamento, meditazione, visualizzazione creativa.
Molto efficaci sono le terapie del colore grazie alle quali si possono manifestare i sentimenti repressi: bastano un foglio di carta, un pennello e dei colori a tempera per lasciar uscire “quel pieno che continuamente ricrea il vuoto”.
Medicina Cinese e agopuntura nella cura della depressione
Una delle affermazioni più affascinanti (supportata da una storia clinica di migliaia di anni e tuttora attuale) è che a ogni organo del corpo umano corrisponde un “contenuto psichico”, o meglio, “dentro gli organi sono depositate energie anche mentali.
Secondo la medicina tradizionale cinese, le variazioni emotive e le frustrazioni hanno un significato patologico e sono fattori patogeni che aggrediscono l’individuo. Essi sono considerati elementi patogeni endogeni ovvero che nascono dall’interno della persona. Le variazioni dell’umore si rendono responsabili di un’alterazione dell’equilibrio emotivo e dello shen, provocando una forma di ristagno e di rallentamento di alcuni fattori vitali dell’organismo e quindi delle energie che sono presenti al suo interno.
Lo shen, in medicina tradizionale cinese, è un concetto molto ampio: spesso identificato come divinità, può essere definito come l’energia interiore posseduta dagli uomini.
Secondo i cinesi nel cuore, per esempio, c’è l’energia mentale vera e propria, nello stomaco e nella milza si conserva il pensiero, nel polmone alberga l’intuizione, nel rene si dà vita alla volontà, nel fegato sta la forza di decisione.
Le emozioni trovano collocazione nello stesso modo tanto che, per la medicina cinese, un’emozione influenza (e viceversa) un organo corrispondente, cioè: il cuore sente la gioia, il rene la paura, il fegato la collera, il polmone la tristezza e l’inquietudine, lo stomaco e la milza la rimuginazione e le idee fisse.
Ebbene le sindromi ansiose nascono da squilibri energetici, tossicità, malfunzionamento degli organi che danneggiano l’energia mentale rispettiva (per esempio, un fegato intossicato diminuisce la forza delle decisioni, oppure i reni affaticati incrinano la volontà, e così via). Anche gli eccessi di emozioni portano a lungo andare (a volte in modo acuto) a un consumo dell’energia degli organi corrispondenti tanto che i vari sintomi ansiosi possono essere associati appunto a quelli, con la rispettiva emozione considerata in questo caso nociva.
Ecco allora l’angoscia, l’indecisione, la stanchezza nascere dall’energia renale indebolita dalla paura; la “testa vuota”, la mancanza di coraggio, l’indecisione, riferiti tutti a un fegato mal funzionante danneggiato dalla collera; l’incapacità a riflettere, la perdita di memoria, causate da stomaco, milza, pancreas, “svuotati” dalle idee fisse, dalle rimuginazioni continue.
Facendo un esempio pratico: se ad essere coinvolta da un deficit energetico dovesse essere la milza, organo come detto sopra legato alle ossessioni e all’iper riflessione, insieme all’esasperazione di questi stati emotivi, compariranno sintomi fisiologici come vertigini e affaticamento. La milza, sempre in medicina cinese, è un organo fortemente connesso al cuore, ecco che compariranno quindi con molta probabilità anche insonnia e turbe della memoria.
In che modo l’agopuntura funziona nel trattamento di ansia e depressione?
Dal punto di vista scientifico alcuni recenti studi stanno valutando quale sia la risposta dell’encefalo e dei centri nervosi del cervello al trattamento agopunturistico. In particolare gli studi che ruotano intorno alla valutazione del ruolo dell’agopuntura nella cura e nel trattamento dei disturbi della sfera emotiva, hanno preso in esame la capacità di questo approccio terapeutico di agire direttamente sul cervello e sulla produzione della serotonina.
Sembrerebbe, infatti, che l’agopuntura possa intervenire su questi meccanismi e ristabilire il processo di secrezione di questo ormone che avviene proprio in alcune specifiche aree del cervello; nello stesso modo agiscono alcuni psicofarmaci. La serotonina è conosciuta al grande pubblico come “l’ormone della felicità” e condiziona fortemente l’umore della persona. Insomma, psicofarmaci e agopuntura lavorerebbero nello stesso modo per il fine ultimo, il raggiungimento di una pace interiore e di un equilibrio psicofisico.
Il nostro corpo, sempre secondo la medicina tradizionale cinese, è percorso da una serie di “linee immaginarie”, i meridiani. Esse sono strutture non anatomiche ma virtuali lungo le quali sono posizionati gli agopunti, riferite e connesse ai differenti organi del nostro corpo.
È agendo sui meridiani corrispondenti all’organo interessato dallo squilibrio energetico che l’agopuntura lavora. Il meridiano viene utilizzato come strumento terapeutico afferente l’organo malato per risolvere il blocco delle emozioni che interessa quest’ultimo. Ecco perché – in medicina tradizionale cinese – a differenza di altre affezioni, l’ansia e la depressione non sono malattie di meridiano, ma patologie di organo.
I punti che l’agopuntore sceglierà di utilizzare saranno funzionali alla cura dell’organo afflitto perché ad esso correlati. Essi infatti hanno specifiche funzioni energetiche. Sarà compito del medico agopuntore selezionare quali pungere secondo la diagnosi che, come non mai in agopuntura, riveste un ruolo fondamentale poiché inscrivibile sempre all’interno di un insieme di fattori intrecciati. Solo attraverso di essa, sviscerando a fondo la problematica e indagandone le cause più profonde, si potrà agire sull’alterazione energetica responsabile per eliminarla e ristabilire l’equilibrio.